Dal capitolo su Carlo Acutis dal titolo “un giovane ricco in cammino verso la Santità“
…Carlo… quel bambino sempre sorridente, normalissimo, eppure straordinario. Tanti capelli che tendono al riccio, bello come il sole, sempre pieno di energia, come tutti i bambini che hanno la fortuna di nascere sani.
Di “strano “ aveva questo suo Amico, con cui era sempre; e siccome era sempre con lui, gli veniva naturale volerlo conoscere. “Leggeva spesso la Bibbia e la leggeva anche al nostro domestico Rajash, induista, che lo ascoltava volentieri, insieme uscivano e discutevano “.
Diciamo era tra i suoi interessi principali , insieme allo sport e a questa passione che era pure un suo talento, per tutto cio’ che e’ informatico”.
In questo senso, completamente figlio di questo tempo, della generazione a cavallo dei nativi digitali. Carlo mescolava tutte queste cose in suo modo personalissimo, e con i comportamenti non proprio da bambino.
“Noi avevamo una signora che ci aiutava a stirare i vestiti e la biancheria di casa nostra. Lei veniva e Carlo sapeva che anche lei era mamma. Quando vedeva che si cominciava a fare buio, ogni volta si metteva ad aiutare, a stirare con lei o a piegare, per farla sbrigare, cosi che poteva tornare subito a casa dai suoi bambini”
Ecco, di speciale c’era il suo cuore semplice di bambino felice, che diventava una sequenza di gesti concreti e quotidiani.
Il pomeriggio tornava da scuola e cominciava gia’ alle elementari a maneggiare i video. Per vederli aveva il permesso solo una volta la settimana, ma gia’ da solo aveva capito che la tecnologia era cosa da maneggiare con cura perche’ crea dipendenza. Piu’ spesso armeggiava per creare qualcosa di nuovo.
“Aveva assoldato i suoi 4 cani e due gatti , poi faceva partire la musica di guerre stellari e cominciava a filmare.
Mio marito Andrea, il suo papa’, per farlo contento un giorno gli regala una cosa semplice ma lui ne fu orgogliosissimo: avete presente una tessera di quelle da convegno che in genere si usano come contrassegno per segnare l’appartenenza a quell’evento, bene, su quello di Carlo c’era scritto “scienziato informatico”.
E cosi quel bambino cresceva. Come gli altri e soprattutto insieme agli altri. Con una vita triangolata su assi molto precisi: Gesu’, gli altri e il mondo di internet.