mercoledì, Novembre 20, 2024

Dal quarto potere al “Data Power”

Saper interpretare e “leggere” i dati è oggi un aspetto fondamentale che sta monopolizzando l’economia e il potere. Nel mondo informatico abbiamo visto molte evoluzioni che hanno dominato il mercato. Negli anni 70, 80 e 90 del secolo scorso il primo ruolo importante fu dell’Hardware ed è stato fondamentale per l’affermarsi del Personal Computer. Poi dagli anni 80 fino agli albori del nuovo secolo era il Software che ha preso man mano il sopravvento: il mercato è passato, per semplificare, dal mondo IBM al mondo Microsoft. Poi il nuovo millennio ha aperto il mondo al Web che è via via diventato predominante (leggi google) e l’ultimo decennio è diventato fondamentale il mondo dei Social. La gestione dei dati, in tutte le sue sfaccettature, ha dato e sta dando vita a quelle che oggi chiamiamo le Data Company che stanno sempre più governando i gusti e le scelte di tutti noi (leggi Facebook, Amazon etc.).

Certo che governare queste informazioni, saperle “orientare” o “manipolare” da un senso ben più ampio del solo potere “economico” ma diventa un potere politico, direi “spirituale” che supera moltissimi aspetti, inclusi quelli etici. Nel secolo scorso solo la televisione e la radio avevano occupato un posto simile, oggi però tutto è molto più “insidioso” ed entra nell’intimo di ognuno di noi, ci coinvolge direttamente e tocca anche le sfere più profonde e personali, cosa che TV e radio non potevano fare. Se poi a tutto questo abbiniamo la capacità di gestire Big Data e coinvolgere il tutto con processi di Intelligenza Artificiale, come già normalmente si trattano questi dati, ci rendiamo conto di quanto tutto questo ci condizionerà nel futuro prossimo.

Anche la Science of Where è un elemento centrale di questa evoluzione dandoci la dimensione del Dove, un elemento importante che contribuisce alla lettura chiara e immediata di questa enorme mole di informazioni. Ad esempio, con il Covid 19 abbiamo capito che leggere i dati a livello globale e locale con l’ausilio del “dove”, cioè delle mappe, è stato fondamentale ed immediato. C’è un libro interessantissimo di Michio Kaku “Il futuro dell’Umanità” che fa capire come il futuro non può prescindere dalla gestione di Big Data e dall’intelligenza artificiale, senza questi supporti non possiamo fare il passo fondamentale dell’umanità verso Marte. Anche la Science of Where andrà oltre nel futuro prossimo, e non sarà limitata al nostro pianeta, ma fondamentale per mappare e scoprire lo spazio. La gestione di grandi dati informativi è la svolta che ci porterà su Marte domani e nelle galassie in futuro. Ma senza ipotizzare questo futuro, non lontanissimo, dobbiamo capire in che modo questa rivoluzione in atto sia “governata” o “governabile”. Purtroppo, non c’è modo di saperlo, anzi la netta impressione è che non sia governata affatto. Allora è fondamentale per ognuno di noi capire, se non vogliamo essere solo succubi dalle tecnologie, come stanno evolvendo queste scienze, per saper prevedere che taglio possono prendere e se e come dominarle.

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