The Science of Where Magazine incontra Julian Jaursch. Julian dirige il progetto Strengthening the Digital Public Sphere presso Stiftung Neue Verantwortung (SNV), think tank che lavora sulla intersezione tra tecnologia e società.
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La regolamentazione di Internet è una questione complessa. Qual’è la tesi della tua riflessione, What the European DSA and DMA proposals mean for online platforms (scritta con Aline Blankertz), pubblicata da Brookings il 14 gennaio 2021?
L’Unione Europea, a dicembre scorso, ha rivelato i suoi piani per regolamentare le grandi aziende tecnologiche , il Digital Services Act e il Digital Markets Act. Si tratta di progetti di legge molto attesi, proprio perché la materia è così complessa. La nostra prima analisi è che la Commissione europea stia davvero spingendo per un sistema completo di responsabilità e di trasparenza, pur mantenendo alcuni dei pilastri della precedente regolamentazione di Internet. Per affrontare le complessità e le questioni aperte, ad esempio riguardo alla pubblicità online o al modo in cui le regole possono essere applicate da organismi di controllo indipendenti, i prossimi mesi e anni saranno molto importanti. Le regole che l’Europa adotta per Internet, infatti riguardano praticamente ogni cittadino e milioni di imprese in tutto il continente.
I progressi in Europa sono importanti, ma la regolamentazione di Internet è una questione globale. Cosa sta succedendo negli Stati Uniti (in particolare con la nuova Presidenza)?
Esistono diversi approcci per regolamentare le società tecnologiche e l platform economy in generale. Ad esempio, in Europa, esiste una legge comune sulla protezione dei dati, il Regolamento generale sulla protezione dei dati, mentre gli Stati Uniti non hanno una legislazione sulla privacy a livello federale. La nuova Amministrazione negli Stati Uniti potrebbe potenzialmente muoversi su questo argomento. Le procedure antitrust sono un grosso problema su entrambe le sponde dell’Atlantico. Negli ultimi tempi gli Stati Uniti hanno spinto molto, con indagini e azioni legali, contro le grandi aziende tecnologiche.
Quali sono le principali attività di SNV, il think tank per cui lavori? E quali sono le opportunità e quali sono i rischi della quarta rivoluzione industriale che, ormai, ha cambiato radicalmente il nostro modo di vivere?
Come think tank che lavora su come la tecnologia influisce sulla politica e sulla società, SNV al momento affronta vari argomenti, dall’intelligenza artificiale nella politica estera alle strategie di sicurezza informatica transatlantica alle caratteristiche della platform economy. La digitalizzazione può portare enormi progressi per l’istruzione, la salute e la comunicazione, ma questo cambiamento in corso deve essere profondamente radicato nella garanzia dei diritti umani e nel mettere al centro la dignità degli esseri umani. Per fare un esempio concreto: il modo in cui molte persone leggono e trovano le notizie è cambiato radicalmente negli ultimi anni. È facile ricevere un’istruzione online, ma è anche facile trovare e diffondere miti della cospirazione e odio. Per affrontare questo cambiamento verso app di notizie, feed di social media e contenuti personalizzati, penso sia importante rafforzare l’alfabetizzazione digitale delle notizie degli utenti, supportare il giornalismo indipendente e occuparsi della regolamentazione dei social media. Tali sforzi, molto difficili e a lungo termine, sono necessari invece di fingere che sia sufficiente una sola, piccola soluzione.