Le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza offrono oggi una occasione unica per fare un progetto che integra Infrastrutture tecnologie e scelte politiche sociali. Diciamo che è l’opportunità per passare realmente ad una società 5.0, ma per raggiungere questo obiettivo dobbiamo avere tutti la stessa meta.
Le aziende tecnologiche hanno una grande opportunità e, se dobbiamo dire la verità, sono quelle che la pandemia l’hanno attraversata a gonfie vele al contrario delle aziende di servizio di altro tipo, come ad esempio quelle del turismo e dell’intrattenimento, che si sono trovate impantanate in un mercato completamente fermo e bloccato. Le aziende che si occupano poi di infrastrutture invece hanno un’occasione unica per fare velocemente il passo tecnologico, soprattutto con l’utilizzo dei twin digitali dei manufatti, dell’utilizzo dell’IOT e l’uso dell’intelligenza artificiale.
Possiamo finalmente vedere un passo importante che ci potrebbe portare veramente verso smart cities e smart roads. Anche le infrastrutture telematiche, che tanto hanno fatto penare alcune aree durante il lockdown, possono finalmente essere portate al giusto livello. Però un anello della catena rimane debole, ed è un elemento fondamentale, ed è quello del mondo culturale e quello della politica. Oggi non possiamo fare scelte corrette se il mondo politico e culturale non si sforza a diventare e comprendere il “digitale”. Anzi se la politica si presenta “disarmata” nell’evoluzione digitale può provocare gravi danni al nostro futuro. Io credo che noi, come tutte le aziende tecnologiche che operano con la Pubblica Amministrazione, abbiamo un importante ruolo da svolgere che va oltre il profitto e dobbiamo cooperare per aiutare lo sviluppo del nostro paese nel post pandemia. Ne abbiamo parlato brevemente durante la conferenza di maggio con Guido Crosetto e Piero Bassetti due uomini politici volutamente di due aree molto diverse ma che concordano che la posta in gioco è importantissima: l’investimento del prossimo decennio è fondamentale per il futuro del nostro paese. I messaggi e gli orientamenti li vedremo presto, le prossime elezioni saranno una sfida e speriamo che questa sia raccolta per saper “volare alto”.
La Science of Where si sente pronta a collaborare ed affiancarsi sia sul piano culturale che politico perché riteniamo che possiamo svolgere per l’Italia un ruolo molto importante e stiamo e vogliamo lavorare per un momento di confronto, non come meri fornitori di tecnologia ma aiutando con metodi e prassi perché se questi non sono compresi dai gestori politici non solo non sono efficaci ma forse diventano dannosi. Recentemente su Linkedin si è sviluppato un confronto, tra tecnici, sull’ingiusto fallimento dell’App Immuni sul quale anche io ho dato il mio punto di vista. Ebbene su quel tema gli errori sono stati individuati e analizzati dal “mondo” tecnico … Ma il mondo politico ha mai fatto una analisi del suo insuccesso? Una “coscienza digitale” potrebbe realmente aiutare tutti se tutti noi facciamo uno sforzo, anche l’anello debole della catena.