Segnali verso la carbon neutrality in Indonesia. Ne scrive East Asia Forum (Making Indonesia’s carbon neutrality a reality | East Asia Forum) a firma di Abidah Setyowati. Nel maggio 2021, la più grande società di servizi pubblici indonesiana, Perusahaan Listrik Negara (PLN), si è impegnata a eliminare gradualmente i combustibili fossili entro il 2060 per raggiungere la carbon neutrality. L’annuncio segna un cambiamento radicale nella politica elettrica del paese, che da tempo dipende dai combustibili fossili, in particolare dal carbone.
Cosa c’entrano le auto elettriche con i diritti umani ? Le vendite di auto elettriche sono in aumento – secondo le previsioni, da 2 milioni nel 2018 a 12 milioni nel 2025 – poiché le persone scelgono di ridurre le proprie emissioni di gas serra e contribuire a proteggere l’ambiente. Per mantenere leggere le auto elettriche e garantire che possano percorrere lunghe distanze con una sola carica, le case automobilistiche utilizzano più metalli leggeri come l’alluminio. L’industria automobilistica ha utilizzato circa il 18% di tutto l’alluminio consumato a livello mondiale nel 2019 e si prevede che la domanda raddoppierà nei prossimi 30 anni. Ma il processo di estrazione e raffinazione del minerale di bauxite, la principale fonte di alluminio, danneggia sia l’ambiente che le comunità che dipendono dalla terra e dall’acqua vicine. Qui una riflessione di Amy Braunschweiger e Jim Wormington per Human Rights Watch: Interview: Aluminum Is the Future for Electric Cars | Human Rights Watch (hrw.org)
Utoya, dieci anni dopo. Il 22 luglio 2021 segna il decimo anniversario dell’attacco di Anders Behring Breivik a Oslo. Il decennio successivo ha visto un’ondata di violenze di estrema destra che ha preso di mira le città occidentali, molte ispirate al terrorista norvegese. L’anniversario offre un’importante opportunità per rivisitare le lezioni apprese contro il terrorismo e per valutare se sono state sufficientemente attuate nelle strategie di prevenzione della violenza politica. Segnaliamo un interessante policy brief dell’ International Centre on Counter-Terrorism – The Hague: Remembering Utøya, 10 Years Later: Enduring Lessons for Counter-Terrorism – ICCT
USA, Cina e il controllo degli armamenti. Se la Cina accumula missili balistici intercontinentali con capacità nucleare, gli USA – anziché accelerare l’ambiziosa e costosa spesa per le armi nucleari – dovrebbero lavorare per il controllo degli armamenti (come si faceva nel XX secolo). Ne scrive Louie Reckford per Defense One: Launch Arms-Control Talks with China – Defense One
… e altro …
Gli USA e l’industria dei sottomarini (Defense News): Submarine industry is growing less fragile, but it needs stability going into SSN(X), increased repair work
L’evoluzione del National Reconnaissance Office USA (Defense News): National Reconnaissance Office wants a more distributed architecture
U.S. Air Force (Defense News): To afford next-gen combat aircraft, the US Air Force will make cuts to ISR inventory
Royal Navy (Defense News): Most of the Royal Navy’s destroyers are unavailable for deployment
Il CEO di Lockheed sul Pentagono (Defense One): Exclusive Interview: Lockheed’s CEO Wants His Company to Connect All the Pentagon’s Weapons
Il presidente iraniano uscente Hassan Rouhani ha affermato che il Paese ha aperto il suo primo terminal petrolifero nel Golfo di Oman, una mossa che gli consentirà di evitare di utilizzare la rotta marittima dello Stretto di Hormuz che è stata al centro delle tensioni regionali per decenni (Al Jazeera): Iran opens oil terminal to bypass strategic Strait of Hormuz
Israele ha istituito una commissione per esaminare le accuse secondo cui il controverso software di sorveglianza Pegasus di NSO Group è stato al centro di uno scandalo che ha turbato i governi di tutto il mondo (Al Jazeera): Israel launches commission to probe Pegasus spyware: Legislator