Continua il nostro viaggio nella the science of where, un cammino di cultura della tecnologia che si cala nelle dinamiche della realtà e che innova continuamente ponendo in campo soluzioni dinamiche.
Ormai sentiamo parlare sempre più spesso di gemelli digitali. Rappresentare digitalmente una infrastruttura, fino a una città, è un esercizio complesso e di grande interesse per le aziende e per i decisori pubblici. Nota Michele Ieradi di Esri Italia che il Digital Twin, attraverso l’integrazione dei dati provenienti da sensori IoT, aggiorna in real-time le variazioni del “gemello” reale e l’analisi dei dati rilevati attraverso strumenti di Machine earning consente di gestire eventuali allarmi. La componente digitale è connessa con la parte fisica con la quale scambia informazioni in tempo reale. I sistemi informativi geografici consentono la contestualizzazione della infrastruttura virtuale (digital twin) negli ambienti naturali integrando dati di fonti diverse in un unico modello fornendo
analisi avanzate e automazione nei processi di predizione. (CAV verso il digital twin con Esri Italia).
Alcuni punti interessano particolarmente questa riflessione:
- la connessione tra componente digitale e parte fisica;
- le informazioni in tempo reale;
- analisi avanzate e processi di predizione.
Come il progetto Esri Italia – CAV (Concessioni Autostradali Venete) prevede, immaginiamo tutto questo applicato alle autostrade. Immaginiamoci al volante. Spesso ci domandiamo chi controlla l’infrastruttura, ci poniamo domande del tutto giustificate laddove ci rendiamo conto delle difficoltà, anche in ragione delle tante variabili, del governare una infrastruttura complessa. Governare qui significa comprendere i possibili rischi, immaginare nuovi modelli di manutenzione, pre-vedere. Ciò è possibile attraverso le tecnologie della the science of where.
Connettere la componente digitale e la parte fisica significa, lo scrivo dalla parte dell’utente, che la finalizzazione del digitale è rispetto al continuo miglioramento della parte fisica. Mentre guidiamo in autostrada, dobbiamo essere consapevoli che trasmettiamo informazioni, che il digitale ri-elabora per ri-creare l’infrastruttura dicendo al gestore quali interventi siano necessari. E’ questione di priorità degli interventi ma anche di controllo dinamico della “evoluzione infrastrutturale”. A patto, naturalmente, che l’infrastruttura venga concepita non come un qualcosa di fisso e immutabile ma come una entità dinamica e inquadrata nel contesto più ampio del territorio.
Infine, grazie alle soluzioni della the science of where, e i gemelli digitali sono la frontiera che già si percorre, entriamo in possesso di informazioni per organizzare analisi avanzate, di pre-visione. Se l’infrastruttura, qualunque essa sia, evolve, è la tecnologia che può aiutare l’uomo a farlo nella maniera corretta: con l’unico obiettivo di migliorare il governo del territorio e garantire i migliori servizi, in sicurezza, ai cittadini.