Il cyberspazio è un ambiente competitivo strategico che rischia di minacciare la pace e la stabilità internazionali. Gli Stati hanno cercato sia di gestire che di regolamentare questo rischio in ambito ONU. Si tratta di attività che hanno portato a prodotti deliberativi che propongono norme informatiche in tempo di pace e un accordo degli Stati membri delle Nazioni Unite sull’applicazione del diritto internazionale nel contesto del cyberspazio. Tuttavia, le norme proibitive proposte non affrontano il comportamento minaccioso in corso e i meccanismi di conformità alle norme tradizionali stanno fallendo. Sebbene tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite ora accettino l’applicazione del diritto internazionale, probabilmente ci vorranno anni prima che essi raggiungano accordi su come applicarlo. Il tempo non è un lusso che possiamo permetterci nel cyberspazio poiché il terreno strategico sta già cambiando. Gli sforzi proibitivi per le norme informatiche devono identificare i comportamenti informatici statali e non statali in corso che minacciano ora la pace e la stabilità. Diverse norme proibitive proposte dalla Global Commission on the Stability of Cyberspace (GCSC) servono come esempi credibili perché si riferiscono a comportamenti destabilizzanti in corso. Inoltre, la comunità internazionale dovrebbe adottare un nuovo approccio per coltivare la conformità alle norme cibernetiche che riconosca e sfrutti l’imperativo strategico del cyberspazio e gli incentivi per la persistenza informatica, riducendo al minimo il potenziale di ulteriore instabilità. Nel tempo, l’opinio juris emergente dai processi delle Nazioni Unite può convergere con questo approccio alla conformità e gettare le basi per nuove regole vincolanti di diritto internazionale consuetudinario per il contesto cibernetico.
A Cyber Persistence Way to Norms – Lawfare (lawfareblog.com)