Due terremoti hanno lacerato il Sud della Turchia e il Nord della Siria alle 2,17 di lunedì mattina e alle 11,24 (ora italiana), di magnitudo 7,8 e 7,5 della Scala Richter. In base a quanto riportato dall’INGV, i due terremoti fanno parte di un’unica sequenza sismica scatenata dallo scontro di quattro placche: Anatolica, Arabica, Euroasiatica e Africana, che determinano un accumulando di energia sino a provocare l’attivazione di una lunga faglia. Per questo l’intera area è classificata tra quelle con la pericolosità più alta del Mediterraneo.
Sostanzialmente la Turchia è scivolata di cinque-sei metri rispetto alla Siria. Il dato più preciso si avrà nei prossimi giorni dopo il rilevamento con i satelliti Sentinel dell’Esa e CosmoSkymed dell’Asi.
I sistemi informativi geografici sono strumenti chiave a supporto della gestione delle emergenze, dalla fase di pianificazione degli interventi, alla gestione dei dati, alle operazioni sul campo e nella “Sala Operativa”, per il controllo della situazione e dei rischi.
Esri ha subito attivato l’Esri Disaster Response Program per supportare la gestione di questa terribile situazione.
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(il testo è di Esri Italia)