di Alessandro Finicelli e Giulia Ghelfi |
L’ accesso alla nostra Penisola è prevalentemente via mare e parlando di mobilità non possiamo trascurare i nostri porti. Partiamo, dunque, con Assoporti, Associazione Porti Italiani, a cui aderiscono le Autorità di Sistema Portuale (AdSP) – istituite ai sensi del decreto legislativo n.169 del 2016 (GU 31 agosto 2016). Alla luce del nuovo sistema di governance, i 62 porti di rilievo nazionale sono coordinati da 16 Autorità di sistema portuale, cui viene affidato un ruolo strategico di indirizzo, programmazione e coordinamento del sistema dei porti della propria area. Assoporti offre al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, agli altri Ministeri interessati ed all’Unione Europea ogni consultazione e contributo sulle tematiche portuali, mettendo altresì in evidenza, il ruolo e l’importanza per l’economia italiana e comunitaria dei nostri porti nelle diverse sedi ed occasioni nazionali ed internazionali. Per conoscere meglio questa realtà abbiamo parlato con Rodolfo Giampieri, Presidente dell’Associazione dal maggio 2021, che ha sottolineato come «il nostro compito è anche quello di far capire il significato che ha una norma attuata e le conseguenze di questa. È un rapporto, naturalmente, di profonda collaborazione con i governi in carica, per cui soprattutto è necessario difronte a un mercato in continua evoluzione un’autorità di sistema e di presidenti che si impegnino quotidianamente ad affrontare le problematiche che insorgono». La tecnologia che avanza rappresenta un’opportunità e nuovi orizzonti, ponendo nuovi obiettivi; primo tra tutti il tema della sostenibilità, ma anche quelli del mercato e della logistica. Proprio riguardo quest’ultima, il Presidente Giampieri ha dichiarato: «la logistica moderna impone comportamenti molto professionali aiutati e accompagnati nel cambiamento dalla tecnologia. Tutto questo serve a far sì che la portualità italiana abbia dei comportamenti omogenei da Trieste a Palermo, da Genova a Messina. Diventa particolarmente fondamentale questo: avere comportamenti omogenei che soltanto progetti tecnologici, informatici importanti possono dare».
Per quanto riguarda il futuro, i prossimi tre anni saranno importantissimi; sono in arrivo fondi dal PNRR e dai fondi complementari. Questi catalizzeranno una propulsione economica che non si è vista da cinquant’anni e che andrà a toccare tre filoni: l’infrastrutturazione, l’info-strutturazione e, ultimo ma non per importanza, la sostenibilità. «Sono i tre grandi temi su cui ci misureremo per la modernizzazione del Paese e sui quali dovremo trovare grande efficacia. Si tratta di comportamenti virtuosi del sistema Italia, e che coinvolge il sistema Italia a tutto tondo», sottolinea il Presidente Giampieri. È, inoltre, molto importante la semplificazione normativa nel senso di creare delle condizioni per le quali i controlli siano severi, ma che abbiano il rispetto dei tempi delle imprese e del mercato. Gli stessi controlli non possono essere fatti da enti diversi e le norme non possono essere ad interpretazione per poter avviare l’iter di un progetto importante. Conclude il Presidente Giampieri: «è importante attuare i progetti, aprire i cantieri perché consente di creare occupazione con un netto miglioramento della competitività del territorio e la sua vita sociale. La creazione di un grande progetto di modernizzazione è una grande opportunità per le nuove generazioni del nostro Paese e si collega alla nascita di nuove professioni ad elevata formazione e alle nuove tecnologie che rappresentano una grande apertura anche alla parità di genere».
Andiamo a conoscere le Autorità di Sistema Portuale un po’ più da vicino e del loro processo legato a tecnologie ed innovazione. Per parlare di questa realtà abbiamo incontrato Mario Paolo Mega Presidente dell’AdSP dello Stretto, Federica Montaresi Segretario Generale dell’AdSP del Mar Ligure Orientale e Andrea Agostinelli Presidente dell’AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio.
Per quanto riguarda l’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, è operativa dalla fine del 2019. Si riferisce ai porti di Messina, Milazzo oltre a quelli sul lato calabrese dello Stretto di Villa San Giovanni e Reggio Calabria, mentre dallo scorso anno è stato acquisito anche un porto regionale: il porto di Saline, sulla parte ionica della sponda regina. Si tratta principalmente di porti di traghettamento, che garantiscono la continuità territoriale per quasi 10,5 milioni di passeggeri all’anno, oltre 2 milioni di auto e quasi 1 milione di mezzi pesanti. Sono numeri importanti in un in un’area strategica perché assicura i collegamenti ordinari tra la Sicilia e il Continente.
L’innovazione tecnologica è uno dei driver principali per lo sviluppo della portualità e della logistica; infatti, le Autorità Portuali, ormai, da molti anni hanno attuato sistemi che aiutino gli operatori a svolgere le loro attività e riducano i tempi di transito di merci e passeggeri. L’Autorità dello Stretto si sta allineando alle strategie nazionali dato che ha iniziato la sua attività negli ultimi anni. Il Presidente Mega ha raccontato del suo personale contributo all’innovazione dell’AdSP dello Stretto grazie alle competenze pregresse nella AdSP di Bari e nel suo esser membro dalla cabina di regia nazionale presso RAM (braccio operativo del MIT) per la digitalizzazione. «In questo ruolo ho portato tutte le esperienze e il know-how delle nostre Autorità Portuali cercando di trasferire il più possibile aspetti e procedure che possano semplificare il rapporto con le altre istituzioni e agevolare in futuro gli operatori a gestire con grande efficacia le loro attività».
Nell’immediato futuro l’AdSP dello Stretto sta lavorando per impostare un nuovo sistema informativo che sarà sviluppato in linea con le strategie nazionali, in linea con i progetti dell’Italia Digitale portati avanti dal governo all’interno del PNRR quali il cloud nazionale, il port community system e la piattaforma logistica nazionale. Il Presidente Mega prosegue illustrando i tre pilastri sui quali poggerà il nuovo sistema informativo: «il primo è quello della sicurezza per una gestione integrata della sicurezza fisica ed informatica anche in termini di controllo dei mezzi e delle persone che accedono ai porti. Il secondo tema è quello della protezione ambientale e della sostenibilità che significano monitoraggio continuo delle attività operative del loro impatto con particolare riferimento all’ambito della produzione e gestione di sistemi energetici. Il terzo pilastro è facilitare la comunicazione ai passeggeri e agli autotrasportatori con informazioni dettagliate in tempo reale. Va considerato che sullo Stretto si muove una nave ogni cinque minuti, e l’aggiornamento è fondamentale».
L’Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale comprende il porto della Spezia e di Marina di Carrara. Il porto di La Spezia è prevalentemente un porto container, dove si trovano importanti terminalisti che sono La Spezia Container Terminal e il Terminal del Golfo, attività cantieristiche, di crociere, di yachting e la parte di acqua coltura. Il porto di Marina di Carrara è più specializzato nella movimentazione delle pietre naturali, con importanti terminalisti – come ad esempio MDC – ed il settore delle crociere. In entrambi i porti si lavora per migliorare il trasporto ferroviario, già presente a Spezia visto il suo ruolo di transito nel trasporto italiano. Il sistema portuale comprende anche il retroporto di Santo Stefano di Magra, dove è stato realizzato recentemente un centro unico dei servizi alla merce e qui è attivo, da quasi un anno, lo sportello unico delle merci e dei controlli attivato insieme all’Agenzia delle Dogane.
Per l’Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale la digitalizzazione è un elemento chiave per il proprio progetto di sviluppo, tanto da essere indicata nel piano operativo triennale come uno dei due punti fondamentali su cui costruire le strategie di sviluppo insieme alla transizione energetica. Negli anni le innovazioni digitali sono state numerose; la creazione di procedure doganali denominate fast corridor stradale-ferroviario implementate grazie a una stretta collaborazione con l’Agenzia delle Dogane. A queste si aggiungono aiuti di progetti comunitari finalizzati al miglioramento della catena logistica, dove la digitalizzazione diventa fondamentale per un trasferimento di merci più efficiente tra porto e retroporto. Il processo di semplificazione e velocizzazione delle attività di controllo è stato reso possibile dallo sviluppo digitale, che è alla base anche di un miglioramento di rapporti tra AdSP e operatori del porto. Ci racconta il Segretario Generale Montaresi: «noi cerchiamo sempre di partire dall’analisi delle esigenze degli operatori della comunità portuale per andare a costruire progetti innovativi, sempre in una visione strategica di sviluppo dell’intero sistema portuale».
I porti gestiti dall’AdSP del mar Ligure Orientale sono impegnati in progetti molto innovativi come l’uso di droni in ambito portuale per il monitoraggio delle attività ai fini della safety e security. Il porto di La Spezia è impegnato nell’uso di tecnologie di tipo digital twin, ovvero la realizzazione di un gemello digitale del porto con l’obiettivo di implementare ulteriormente questo strumento. Il Segretario Generale Montaresi racconta: «Grazie alla transizione digitale abbiamo sviluppato un progetto che riguarda l’autotrasporto, utilizzando dei fondi comunitari, per dotarci di una piattaforma con le informazioni di avviso dei mezzi che stanno per arrivare nel porto. Prossimamente, nel porto di Marina di Carrara raccoglieremo le informazioni in una dashboard che permetterà la condivisione di queste con i terminalisti, ma anche con gli operatori di varco per raccogliere le informazioni all’ingresso in porto. Si parla della gestione dei permessi per accedere al porto della Spezia e poter dare le informazioni ai terminalisti per meglio gestire le procedure di carico e scarico all’interno del terminal». Dal punto di vista ferroviario sono stati digitalizzati una serie di documenti nell’ambito di alcuni progetti europei. «Questo ha permesso uno scambio informativo della documentazione del “Manifesto Treno” necessario per far partire il treno tra gli operatori del trasporto ferroviario tramite il Porto Community System in uso alla Spezia». Il Porto Community System è un elemento centrale della digitalizzazione e riguardante lo scambio di informazioni con la Dogana e la Guardia di Finanza che possono così eseguire tutti i controlli senza documenti cartacei.
Il futuro dei porti della Spezia e di Marina di Carrara è digitale e sostenibile grazie a nuove tecnologie, tra cui le tecnologie block chain e il digital twin che permette delle analisi predittive molto accurate al fine di: poter monitorare e anche cambiare determinate variabili in modo da disegnare e immaginare delle situazioni critiche. Diventa così possibile prevedere e studiare per tempo quelle che possono essere le conseguenze in modo da adattare progetti, infrastrutture e procedure agli impatti che potrebbero verificarsi. L’AdSP del Mar Ligure Orientale si prepara a dotarsi di un sistema GIS, di tecnologia BIM per la realizzazione delle infrastrutture in linea con la normativa in vigore. Di interesse sono, inoltre, le tecnologie 5G con un progetto di digitalizzazione della polizza assicurativa di carico al fine di rendere efficiente l’intera catena logistica. «Le tecnologie innovative, come anche l’intelligenza artificiale, già utilizzata nell’ambito della video sorveglianza, saranno sempre più diffuse. Così come l’utilizzo dei droni che abbiamo già sperimentato in un progetto europeo. È nostra intenzione utilizzarlo anche in determinati progetti come il monitoraggio delle attività di dragaggio e per la sicurezza in mare».
L’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio è stata istituita nel 2021 ed ha competenza sui porti di Gioia Tauro, Crotone, Corigliano Calabro, Palmi e Vibo Valentia. È un ente pubblico, dotato di autonomia amministrativa, con funzioni di indirizzo, programmazione, promozione e controllo in merito alla sicurezza e all’igiene nei luoghi di lavoro. In particolare, il porto di Gioia Tauro è punto d’incontro fra le rotte marittime Est-Ovest e il corridoio 1 trans-europeo Helsinki – La Valletta, ed è il più grande terminal per il transhipment presente in Italia e uno dei più importanti hub del traffico container nel bacino del Mediterraneo.
Il Presidente Agostinelli ha dapprima presentato l’importante progetto che negli ultimi anni ha permesso alla AdSP di realizzare un sistema informativo basato su tecnologie GIS al fine di informatizzare tutta la gestione del catasto e delle concessioni portuali, ha poi illustrato delle sfide di cybersecurity e digitali che sta affrontando l’AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, ovvero il controllo di accessi alle aree portuali attraverso il sistema VGate. La piattaforma VGate, è uno dei moduli di cui è composto il Port Security System (PCS), è stata integrata con il modulo “background-check” che prevede una pagina web pubblica, quindi, accessibile da Internet in modo da permettere agli utenti registrati (privati e/o aziende) di inserire le richieste di permesso di accesso per i porti di Gioia Tauro, Crotone e Corigliano Rossano. Una volta effettuato l’accesso e selezionato il porto di interesse, viene fornito all’utente un modulo da compilare in conformità alla specifica Ordinanza che regola l’accesso. Tale modulo è identico per tutti e tre i porti, ma le richieste vanno essere inserite per singolo porto. L’innovazione tecnologica per l’AdSP è finalizzata a risolvere problemi pratici e quotidiani di chi opera nel porto, velocizzando la gestione, riducendo la complessità burocratica e riducendo i costi e i tempi di carico/scarico e sdoganamento della merce.