Quando si nega la complessità, o non la si comprende, il rischio è quello di un disastro senza ritorno.
È il caso dell’intelligenza Artificiale che fa passi da giganti mentre le regole zoppicano nello starle dietro perché finora si è ‘lasciato fare’.
Guardando alla storia, potremmo assistere ad un altro ‘dramma Oppenheimer’ con pentimenti futuri nel non aver saputo arginare e gestire un’arma troppo potente e deflagrante per l’umanità.
Senza demonizzazione, ci troviamo di fronte alla prima tecnologia che va oltre i suoi creatori o i suoi generatori . Ogni progresso tecnologico finora era domabile, riconoscono molti scienziati, ma l’intelligenza Artificiale va ‘oltre’ ed è questo il suo aspetto più ignoto che richiede un’analisi effettuale e previsionale di portata immensa.
L’allarme e, al tempo stesso, l’ammissione di una ‘distrazione mondiale’ sull’AI è giunta pochi giorni fa dal Segretario delle Nazioni Unite, Guterres, durante i lavori dell’assemblea Annuale che ha visto molti assenti eccellenti.
Per la prima volta l’argomento è arrivato sui banchi delle Nazioni Unite mettendo in campo la questione che per ora era relegata ad una dissertazione teorica. ‘L’intelligenza artificiale generativa è molto promettente, ma potrebbe anche portarci oltre il Rubicone e in un pericolo maggiore di quanto possiamo controllare’, ha detto il Segretario generale António Guterres ai leader mondiali.
L’AI è già in uso massiccio in zone di conflitto come l’ Ucraina e sta mettendo a rischio la sussistenza di vasti settori come hanno dimostrato le proteste e le manifestazioni ad Hollywood di attori, scrittori e sceneggiatori che lanciano l’allarme sulla libertà del pensiero, fa notare oggi un commento del Washington Post con una nota di Adam Taylor.
Ma WP pone anche un interrogativo difficile: ‘Le Nazioni Unite potranno davvero controllare il potere e il pericolo dell’intelligenza Artificiale?’
Intanto Guterres – nota il Washington Post – ha raccolto la sfida. Alle Nazioni Unite la scorsa settimana, il Segretario Generale ha continuato a spingere per un organo consultivo di alto livello sull’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di istituire un’agenzia delle Nazioni Unite dedicata al tema – richiesta avanzata soprattutto dal CEO di OpenAI Sam Altman, un americano, il ricercatore di intelligenza artificiale a volte paragonato, spesso da solo, a Oppenheimer. Altman ha suggerito che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) potrebbe fungere da modello per il coordinamento globale della governance dell’AI.
Ma il lavoro e il ruolo dell’AIEA non inducono certo all’ottimismo della ragione per i risultati su una vera pax atomica nel mondo.
La sfida è tutta da percorrere.
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