lunedì, Dicembre 23, 2024

INTELLIGENZA ARTIFICIALE. OCCORRE UN ‘GEO-TECHNOLOGY STABILITY BOARD’, SECONDO IAN BREMMER

Dopo le parole del Segretario generale dell’ONU, Guterres, il Presidente di Eurasia Group, Ian Bremmer, rilancia il tema della necessità di regolamentazione globale dell’intelligenza artificiale.

Tecnologia che trasforma tutti i paradigmi della globalizzazione e delle relazioni internazionali, passando dentro ogni ambito delle nostre vite personali e della convivenza, l’intelligenza artificiale è in perenne movimento. La mediazione tra le esigenze del progresso e i rischi che esso comporta è complessa.

Le Nazioni Unite, sull’intelligenza artificiale come su altre questioni globali e molto sensibili, hanno la responsabilità storica (particolarmente nel mondo multipolare) di lavorare efficacemente a far incontrare posizioni diverse, a volte divergenti. Come nota Bremmer in una intervista a CNBC, tutti i sistemi hanno l’esigenza di regolamentare una tecnologia ‘bifronte’: da un lato, infatti, essa ha il potenziale di incidere come un sostanziale salto evolutivo e, dall’altro, ci mostra lati oscuri tutti da scoprire e sui quali riflettere.

Un tema è chiaro. L’intelligenza artificiale riguarda il futuro (già presente) dell’umanità e del pianeta e, pertanto, impatta sul futuro del lavoro, sulla salute globale, sulla governance delle città e dei territori, sulla sfida dei cambiamenti climatici, sulla sicurezza, sulle nuove forme della guerra e così via. L’AI non può essere oggetto di pura competizione ma i player globali devono trovare punti d’incontro, di cooperazione strategica, nell’interesse generale.

L’etica dell’intelligenza artificiale, finalizzazione di una rivoluzione tecnologica che non possiamo arrestare, è possibile solo in un quadro di ‘tecno-realismo’. A nulla valgono gli appelli morali, l’appiattimento a-critico o il fragile antagonismo: serve la politica, dentro un nuovo pensiero geostrategico. Affinché il ‘geo-technology stability board’ proposto da Brenner abbia senso, occorre sempre maggiore conoscenza delle frontiere della tecnologia e crescente attenzione nel governare una evoluzione trasformante.

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