Branka Marijan (Centre for International Governance Innovation) scrive che il potenziale distruttivo dell’intelligenza artificiale ha aumentato sensibilmente le attività di governance. Pochi giorni prima che il Regno Unito ospitasse il vertice sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale dall’1 al 2 novembre, l’amministrazione Biden ha annunciato l’ordine esecutivo su un’intelligenza artificiale sicura e affidabile. Sebbene il vertice del Regno Unito si sia concentrato sui rischi catastrofici dell’intelligenza artificiale, gli sforzi degli Stati Uniti sono stati finalizzati ad affrontare questioni più concrete come gli usi militari dell’intelligenza artificiale. Durante il vertice, il vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris ha annunciato diverse nuove iniziative come il nuovo AI Safety Institute. Ma, cosa fondamentale, Harris ha anche annunciato che 31 nazioni hanno aderito alla Political Declaration on Responsible Military Use of Artificial Intelligence and Autonomy. La dichiarazione è stata annunciata per la prima volta al summit su Responsible Artificial Intelligence in the Military Domain tenutosi a febbraio nei Paesi Bassi. L’aggiornamento della dichiarazione segnala l’impegno degli Stati Uniti in questo sforzo: i firmatari comprendono alleati degli Stati Uniti come Australia, Canada e Francia ma mancano Cina e Russia. La probabilità che uno dei due Stati si unisca ad un’iniziativa guidata dagli Stati Uniti nell’attuale clima geopolitico è estremamente bassa.