RADAR 6 – 12 Gennaio 2025
L’ITALIA NEL QUADRO POLITICO INTERNAZIONALE: alleanze strategiche e priorità di investimento. Negli ultimi anni, gli equilibri geopolitici globali hanno subito trasformazioni rapide e profonde guidate da una combinazione di eventi economici, tecnologici, ambientali e politici. La competizione tra grandi potenze, il riemergere di nuove
aree di influenza e il ruolo crescente di attori non statali hanno ridefinito il panorama internazionale. In questo contesto dinamico, Paesi come l’Italia cercano di adattarsi e ritagliarsi un ruolo significativo, bilanciando interessi nazionali e alleanze strategiche. Un italiano su tre percepisce un aumento del peso politico dell’Italia rispetto al precedente governo, segnalando un miglioramento nella considerazione internazionale. Tale percepito tuttavia mostra una chiara correlazione con l’allineamento politico. Per rafforzare il ruolo internazionale gli italiani individuano come priorità gli investimenti in industria e commercio, seguiti da innovazione e diplomazia. Il tema della diplomazia pone una sfida per la strategia di posizionamento futura: attualmente circa la metà degli italiani percepisce un’influenza predominante degli Stati Uniti, ma per il futuro auspica un rafforzamento dei rapporti con l’Europa, segno di una volontà di maggiore integrazione e cooperazione a livello regionale e di un ridimensionamento dell’influsso americano. Non di meno, la recente visita del premier Giorgia Meloni a Donald Trump ha suscitato reazioni piuttosto positive, mostrando come sia ritenuto fondamentale mantenere buoni rapporti con il futuro inquilino della Casa Bianca. Gli italiani si mostrano più cauti, invece, rispetto alla possibile ingerenza nel comparto tecnologico nazionale: l’ipotesi di un accordo con Elon Musk per l’adozione di tecnologie satellitari divide l’opinione pubblica, evidenziando una polarizzazione (anche in questo caso, politica) su scelte strategiche di lungo termine.
SICUREZZA: il 43% delle donne 18-34enni teme un’aggressione sessuale. Tra l’opinione pubblica è piuttosto diffusa la percezione di un aumento della criminalità soprattutto per quanto riguarda i crimini informatici (61%), i femminicidi (59%) e i crimini sessuali (53%). Per le ultime due categorie di reati, sono prevalentemente le donne ad aver notato un aumento di casi, un dato che evidenzia la sensibilità e preoccupazione della popolazione femminile italiana sul tema. Questa impressione generale incide anche sulla percezione di sicurezza personale, visto che quasi un terzo degli italiani dichiara di sentirsi esposto ad un elevato rischio di subire un furto in abitazione, un borseggio o una frode
informatica. Ma il dato più drammatico è quello relativo alle giovani donne, che in 4 casi su 10 si sentono a forte rischio di subire un’aggressione di tipo sessuale. Se la percezione di esposizione al rischio di essere vittima di un reato è diffusa, è altrettanto forte la fiducia nelle forze dell’ordine: 7 Italiani su 10, infatti, si sentono tutelati dalla loro presenza. Tuttavia, è molto diffusa la richiesta di un maggiore presidio del territorio e di una maggiore libertà di azione per gli agenti. Ampio il consenso per le bodycam, lette come uno strumento di tutela non solo dei cittadini, ma anche degli stessi membri delle forze dall’ordine. Camorra, mafia e ndrangheta sono considerante ancora presenti (e pericolose),
più del terrorismo islamico. Le organizzazioni terroristiche di natura politica rappresentano ancora un pericolo solo per una minoranza degli Italiani.
CARO BOLLETTE 2025: sempre più italiani a rischio di povertà energetica. Inflazione e caro bollette minacciano il benessere degli italiani. Il 2025 si apre, infatti, con una previsione dell’aumento del prezzo del gas che, secondo le stime, potrebbe arrivare a superare i 50 euro per megawattora con conseguente impatto anche sul prezzo dell’energia elettrica. Le stime attuali indicano che la spesa media annua per l’energia elettrica di una famiglia tipo potrebbe superare nel 2025 i 1.500 euro contro i 1.200 euro del 2024. Sul fronte del gas, si prevede un incremento simile, con costi annuali che potrebbero passare da 1.400 euro a circa 1.800 euro. Di fronte a questo scenario, le famiglie italiane, già duramente colpite dalle conseguenze della crisi energetica iniziata nel 2022, fanno sempre più fatica a far quadrare il bilancio familiare e oltre 4 su 10 (con picchi superiori al 60% al
Sud) stanno incontrando crescenti difficoltà a sostenere la spesa per le bollette. I rincari attesi per il 2025, in un contesto geopolitico ancora molto instabile, pongono gli italiani in una situazione di grande incertezza, con uno scenario in cui la crisi energetica e i conseguenti impatti sul prezzo delle materie prime sono ritenuti del tutto plausibili, se non addirittura sottovalutati. È importante, pertanto, intensificare gli sforzi affinché l’Italia possa diventare il più possibile indipendente dalle importazioni, puntando su rinnovabili, nucleare e gas naturale. Nel frattempo, i consumatori si dividono tra chi è in attesa di capire cosa accadrà e chi, invece, è pronto a cambiare fornitore anche per un risparmio minimo.