martedì, Aprile 1, 2025

RADAR (A CURA DI SWG)

RADAR 17 – 23 MARZO 2025

CATTOLICI PRATICANTI E POLITICA: tendono verso il centrodestra e rimarcano la laicità della politica ma meno rispetto al passato. I legami tra religione, Chiesa e politica hanno avuto un ruolo rilevante nella storia dell’Italia, ma questo ruolo si è progressivamente ridotto con l’avanzare della secolarizzazione della società. Oggi la laicità della politica viene sostenuta dalla stragrande maggioranza degli italiani e anche da 7 cattolici praticanti su 10. Negli ultimi 20 anni l’elettorato cattolico praticante si è ristretto sensibilmente, oggi copre attorno al 20% del totale, tuttavia rimane numericamente rilevante e quindi resta oggetto delle attenzioni di molti partiti. Rispetto al passato, si
accentua la preferenza dei cattolici per il centrodestra, con Fratelli d’Italia nettamente primo partito e Forza Italia che gode di un consenso decisamente più elevato al confronto del suo elettorato complessivo. Il PD risulta la seconda forza tra i praticanti, ma la quota di questi che si riconoscono nel centrosinistra si è quasi dimezzata dal 2006 ad oggi. Pur conservando un atteggiamento di base piuttosto laico nei confronti della politica, nel residuo del popolo cattolico praticante si è rafforzata la componente più radicale, la quale sostiene la necessità che la cultura cattolica incida significativamente sulle scelte della politica. Ad ogni modo, diversi valori della tradizione cattolica sono ampiamente riconosciuti come capisaldi della politica, anche dagli elettori non praticanti. Due su tutti, la dignità della persona e la giustizia sociale.

AMBIENTE E SENSIBILITÀ GREEN: prevale un’accezione individualista dell’ambientalismo. Giovani più preoccupati e disillusi. Negli ultimi anni, anche a causa degli effetti visibili del cambiamento climatico sul Pianeta, si dibatte molto dei temi legati alla salvaguardia ambientale e delle sfide di un ambientalismo che cambia. Oggi poco più della metà degli italiani si dichiara ambientalista e a sentirsi più a proprio agio con la definizione sono soprattutto gli adulti over 55enni. L’accezione prevalente del concetto di ambientalismo oggi muove su un piano apparentemente individualista e pragmatico: significa salute, risparmio e impegno civico, prima di militanza e riflessioni di lungo termine sul modello di sviluppo. Nonostante i giovani siano meno inclini ad abbracciare la definizione di «ambientalismo», essi si mostrano i più preoccupati per la situazione
ambientale. Inoltre, il 45% dei 18-34enni antepone le esigenze dell’ambiente alle logiche dell’economia, più care agli adulti e in generale in rialzo nella sensibilità del Paese. Contestualmente al leggero calo nella preoccupazione ambientale, però, rimane stabile l’opinione degli italiani riguardo all’eccessivo allarmismo con il quale si affronta la questione ambientale (30%) e all’idea che lo sviluppo sostenibile sia solo una moda (28%). Tra mode percepite ed eco-ansie apparentemente ingiustificate, emerge inoltre come per quasi 3 italiani su 5 prevalga la disillusione di fronte alle sfide del cambiamento climatico: di questo passo non vinceremo mai la sfida. E a pensarlo sono soprattutto i giovani, nel complesso più preoccupati.

CASHLESS: il 57% degli italiani è contrario all’abolizione del denaro contante. Secondo i dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, nel 2024 il valore dei pagamenti digitali in Italia ha raggiunto i 481 miliardi di euro, segnando una crescita dell’8,5% rispetto all’anno precedente e, per la prima volta, il digitale è diventato il metodo di pagamento più utilizzato superando il contante. Nonostante ciò, il pagamento in contanti è ancora ampiamente diffuso in Italia: avere denaro contante nel portafoglio consente di tenere meglio sotto controllo le spese e offre un senso di sicurezza alla netta maggioranza degli italiani, quasi tre su quattro, che lo porta sempre con sé per qualunque
necessità. L’utilizzo del contante resta pertanto una modalità di pagamento diffusa, soprattutto per i piccoli importi, anche se c’è una quota di italiani (circa 1 su 5) che si sta spingendo progressivamente verso il «cashless» e un altro 40% che fa ricorso al contante esclusivamente per pagare quegli acquisti per i quali non viene rilasciato lo scontrino. Che sia in contanti o che sia con carta ciò che emerge con forza è il desiderio di poter avere libertà di scelta nei pagamenti: se da un lato infatti il 57% degli italiani è contrario all’abolizione totale del contante (dato in crescita rispetto al 2022) dall’altro, oltre il 90% vuole decidere autonomamente come pagare, che sia con contanti, carta o smartphone, senza alcuna limitazione legata all’importo.

RADAR 17 – 23 Marzo 2025

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