Le città africane si stanno espandendo a causa della migrazione e della crescita demografica ma l’offerta di posti di lavoro, servizi e alloggi durevoli non ha tenuto il passo. Di conseguenza, il 65% dell’occupazione totale in Africa è nel settore informale, che fornisce servizi come la vendita al dettaglio su piccola scala, le riparazioni, il parrucchiere e la sartoria nei mercati all’aperto o da casa. Circa il 56% dei residenti urbani – il doppio della media globale – vive in baraccopoli, definite come mancanza di alloggi durevoli, accesso non accessibile all’acqua potabile e a servizi igienici adeguati, insicurezza della proprietà e spazio abitativo insufficiente.
La città informale – intesa qui come le sacche di una città dominate dagli slum e dal lavoro nel settore informale – è particolarmente vulnerabile agli impatti dei cambiamenti climatici per diversi motivi.
Africa’s informal cities need more than green infrastructure to weather the effects of climate change (brookings.edu) – Louise Fox and Danielle Resnick