venerdì, Novembre 22, 2024

TERREMOTO IN TURCHIA E IN SIRIA. ATTIVATO L’ESRI DISASTER RESPONSE PROGRAM

Due terremoti hanno lacerato il Sud della Turchia e il Nord della Siria alle 2,17 di lunedì mattina e alle 11,24 (ora italiana), di magnitudo 7,8 e 7,5 della Scala Richter. In base a quanto riportato dall’INGV, i due terremoti fanno parte di un’unica sequenza sismica scatenata dallo scontro di quattro placche: Anatolica, Arabica, Euroasiatica e Africana, che determinano un accumulando di energia sino a provocare l’attivazione di una lunga faglia. Per questo l’intera area è classificata tra quelle con la pericolosità più alta del Mediterraneo.

Sostanzialmente la Turchia  è scivolata di cinque-sei metri rispetto alla Siria. Il dato più preciso si avrà nei prossimi giorni dopo il rilevamento con i satelliti Sentinel dell’Esa e CosmoSkymed dell’Asi.

L’imponente lacerazione ha coinvolto una zona lunga 190 chilometri e larga 25, scuotendo violentemente il suolo e provocando una sequenza che ha raggiunto i due picchi più intensi a distanza di nove ore uno dall’altro. Ma in realtà la terra ha continuato a tremare con scosse intorno ai 5-6 gradi della Scala Richter e una serie infinita di sussulti minori, circa 200 già nelle prime ore.
La Turchia ha, purtroppo, una storia di terremoti violenti. I sismi più disastrosi registrati sono tutti di un livello analogo. Si ricorda in particolare il terremoto di Erzincan del 1939 (7.8 della Scala Richter), che provocò 38 mila vittime, o quello di Izmit del 1999 (7.6 della Scala Richter), con 17 mila morti.

I sistemi informativi geografici sono strumenti chiave a supporto della gestione delle emergenze, dalla fase di pianificazione degli interventi, alla gestione dei dati, alle operazioni sul campo e nella “Sala Operativa”, per il controllo della situazione e dei rischi.

Esri ha subito attivato l’Esri Disaster Response Program per supportare la gestione di questa terribile situazione.

Vedi le mappe in tempo reale dal sito di Esri Italia

(il testo è di Esri Italia)

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