domenica, Novembre 24, 2024

AGCOM ED ESRI: UNA COLLABORAZIONE CHE SERVE ALL’ITALIA

Intervenendo alla sessione plenaria della Conferenza annuale di Esri Italia, l’appuntamento nazionale più importante sulle tecnologie digitali, il commissario Agcom Massimiliano Capitanio ha annunciato che l’Agenzia interverrà direttamente per controllare la qualità delle reti internet a disposizione dei cittadini, allo scopo di ridurre il digital divide tra le varie zone d’Italia. In particolare, per quanto riguarda la situazione delle reti e della banda larga a disposizione delle scuole, genitori e studenti hanno la possibilità di rivolgersi al direttore didattico per segnalare e denunciare le criticità.
Qui una nostra intervista al commissario Agcom
E’ stato poi affrontato il tema delle carenze e dei guasti che affliggono la rete idrica italiana.
Marco Casini, Segretario Generale Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino centrale, ha posto il tema – sempre più decisivo nell’era del climate  change e della crescente siccità – dell’urgente bisogno di circa 10000 nuovi bacini per raccogliere l’acqua piovana, ricordando come, nel complesso e per diverse ragioni spesso concomitanti, il sistema Italia perda circa il 30% dell’acqua. Contributi importanti possono arrivare dai programmi di georeferenziazione digitale  in continuo aggiornamento sia per prevenire che per operare in maniera veloce e per evitare ulteriori dispersioni. Sulla stessa linea Paolo Lanza, CIO dell’Acquedotto Pugliese, che ha ricordato come da oltre vent’anni l’adozione del GIS permetta interventi ad hoc sulla rete dell’infrastruttura idrica più grande d’Europa, risalente al 1903: circa ventimila cantieri, ha ricordato Lanza, risultano essere stati avviati.
Molto interessante è stato, infine, l’intervento di Mario Nobile, neo Direttore Generale di Agenzia governativa per l’Italia Digitale. Nobile ha detto che l’Agenzia entro pochi mesi sarà pronta ad affiancare le amministrazioni dello Stato nei progetti di transizione digitale previsti nel PNRR. Gli investimenti in tecnologie digitali – ha aggiunto – vanno di pari passo con il cambiamento culturale degli italiani che coinvolge nuove e vecchie generazioni. Anche in questo caso la scuola ha un ruolo centrale e non deve temere l’avvento dell’intelligenza artificiale che si può governare e regolamentare.

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