di Alessandro Finicelli e Giulia Ghelfi |
Mundys è un’azienda leader globale nei servizi di mobilità, che si propone di migliorare la vita in movimento dei passeggeri, promuovendo una mobilità sempre più integrata e sostenibile. Mediante il suo portafoglio di asset companies (Aeroporti di Roma, Telepass, Abertis, Yunex Traffic, Aéroports de la Côte d’Azur, Grupo Costanera) combina concessioni di infrastrutture e di trasporto con piattaforme digitali per fornire servizi di mobilità. in 24 Paesi. In particolare, Mundys si trova in più di 600 grandi città, tra cui Londra, Miami, Singapore e Bogotà, con innovative piattaforme di mobilità urbana e soluzioni ITS (Intelligent Transport Systems) tese a consentire lo snellimento dei flussi di traffico e la riduzione delle emissioni di CO2.
L’obiettivo strategico di Mundys è di proseguire nella crescita e nella modernizzazione del Gruppo, investendo in infrastrutture sostenibili (in primis aeroporti e reti autostradali) e in innovazione tecnologica, accompagnando le persone durante tutte le fasi del proprio viaggio, sia urbano che di lungo raggio, attraverso servizi di qualità attenti all’ambiente, con l’ambizione di diventare nel giro di cinque anni il primo gruppo mondiale nel settore infrastrutturale, con investimenti che ammontano a 10 miliardi di euro circa.
Per conoscere meglio la holding e le sue sfaccettature, abbiamo intervistato l’Ing. Elisabetta De Bernardi, Investment Director Airports & Mobility Services di Mundys, con cui abbiamo approfondito le iniziative innovative nel settore degli aeroporti e l’Ing. Ugo Govigli, Investment Director Intelligent Transport Systems di Mundys, con cui abbiamo parlato del valore e del contributo delle tecnologie verso una mobilità più sicura e sostenibile e dei progetti futuri in questo ambito. «Se parliamo di strade – ci ha spiegato Govigli – il futuro sono le Smart Roads, che di fatto sono l’applicazione di soluzioni e sistemi ITS, quindi tecnologia di campo, Data Processing e gestione proprio del dato in un’ottica predittiva. I sistemi ITS, con caratterizzazioni ovviamente diverse, possono essere realizzati anche in ambito urbano, e allora si parla di Smart City».
Le applicazioni dell’Intelligent Transport Systems non terminano qui. Un esempio di uso di questa tecnologia sono sicuramente gli aeroporti, che sono di fatto delle Smart City: «sia nel lato landside dei Terminal, sia nel lato airside delle piste, perché in entrambi abbiamo traffico veicolare, traffico pedonale, traffico multimodale, perché sono presenti da una parte gli aerei, i mezzi di superficie e di servizio mentre dall’altra abbiamo mezzi pubblici e privati che trasportano e accolgono i passeggeri». Conclude l’Ing. Govigli che, nella loro prospettiva, l’ITS serve per arricchire e rendere più competitivi gli asset del futuro, in una logica di sicurezza, di sostenibilità e di esperienza di viaggio evoluta.
Sempre con l’Ing. Govigli abbiamo poi parlato di Yunex Traffic, leader mondiale del settore ITS le cui infrastrutture e piattaforme per la gestione dei flussi di traffico e della mobilità urbana sono utilizzate in oltre 600 città (tra cui Londra, Singapore, Miami, Bogotà) e in 4 continenti (Europa, Americhe, Asia, Oceania). La mission di Yunex Traffic è sviluppare, installare e gestire sistemi di intelligenza artificiale e gestione smart del traffico per ridurre le emissioni. Città come Birmingham e Manchester, dove Yunex Traffic è presente, hanno avuto una riduzione delle emissioni rispettivamente del 30% e del 15% nei primi 6 mesi. La soluzione realizzata da Yunex Traffic per la gestione intelligente del traffico a Wiesbaden, in Germania, ha vinto l’anno scorso il premio mondiale per il miglior progetto Smart City in ambito mobilità. L’ITS viene utilizzato per fluidificare il traffico, per ridurre le congestioni e quindi ridurre le emissioni, il che vuol dire miglior qualità della vita. Ci racconta l’Ing. Govigli che «Yunex ha superato il concetto in cui la mobilità urbana equivale a una migliore mobilità dei soli autoveicoli; perché la mobilità urbana è fatta da persone, e non solo da veicoli su quattro ruote, quindi persone che si muovono a piedi, in bicicletta, con i mezzi di trasporto pubblici». Nel caso di Londra, il sistema realizzato da Yunex riesce a dare priorità, secondo le politiche del Comune, a uno o più di queste modalità di movimento a seconda dell’orario, del giorno e dell’area geografica: «per cui se io mi trovo in una zona in prossimità di una scuola di mattina fra le 7:30 e le 8:30 è probabile che io abbia un’alta concentrazione di bambini che vogliono andare a scuola a piedi, e di conseguenza il mio sistema intelligente di gestione del traffico darà priorità al traffico pedonale rispetto al traffico automobilistico». Sarà però diversa la condizione in altre zone della città, in altre regioni e in altre fasce orarie. I risultati misurabili non tardano ad arrivare: si è notata una riduzione del biossido di azoto (NO2) nei primi 10 mesi dalla loro installazione, del 44% a Londra, mentre a Miami si è vista una riduzione del tempo di attraversamento previsto per i veicoli (progetto in via di realizzazione) e per i mezzi di trasporto pubblico una riduzione del 15% del tragitto da capolinea a capolinea. Questo vuol dire il 15% in meno di occupazione della strada, 15% in meno di inquinamento, e di conseguenza meno 15% del costo dell’autista (anche questo tema è da prendere in considerazione), e anche il 15% in più di livello di soddisfazione di chi il mezzo di trasporto pubblico lo utilizza.
Il nostro colloquio è poi proseguito toccando il tema degli aeroporti gestiti da Mundys, gli Aeroporti di Roma e gli Aéroports de la Côte d’Azur (l’aeroporto di Nice – Côte d’Azur, l’aeroporto di Cannes – Mandelieu e l’aeroporto di Saint-Tropez – La Môle), e di come l’innovazione si inserisce per offrire ai passeggeri un servizio integrato capace di generare valore sostenibile. In entrambi i gruppi aeroportuali, l’obiettivo di Mundys è quello di migliorare l’infrastruttura e l’esperienza dei viaggiatori, quindi andare a risolvere quelle che sono le problematiche che si possono riscontrare in viaggio, e al contempo, accelerare il processo di decarbonizzazione. Una volta individuati i punti da migliorare, si cercano soluzioni innovative sperimentando direttamente sul campo in un contesto di Open Innovation: «significa cercare di coinvolgere il maggior numero di stakeholders per riuscire ad avere sempre le idee migliori», ci spiega l’Ing. Elisabetta De Bernardi, di quanto sia importante coinvolgere nel processo start-up, piccole e medie imprese, Università e anche le altre Corporate, in modo da creare una rete di relazioni. Alla base della collaborazione ci sono state delle call for ideas lanciate da Mundys. «Abbiamo impostato la ricerca di queste idee e di innovazione su due filoni: uno è quello di rendere l’aeroporto più sostenibile e l’altro è quello di offrire un’esperienza migliore al viaggiatore», ci racconta, specificando che alcune di queste idee, sono diventate delle proof of concept che si stanno testando in aeroporto e gradualmente stanno diventando attività effettivamente operative: dalla sperimentazione a Roma poi saranno portate in altri aeroporti, e in altre realtà analoghe. Cuore pulsante dell’esperienza romana è l’“Innovation Hub”, uno spazio di co-working innovativo dedicato alle startup, un laboratorio di accelerazione che si trova nell’aeroporto di Roma Fiumicino: un’area di 600 metri quadrati, dove le start-up possono lavorare, contaminarsi tra di loro per presentare sempre nuove idee per poi portarle sul campo, per sperimentarle. E’ stata quindi costituita anche una società, ADR Ventures, che può supportare alcune di queste iniziative dando anche del funding in modo da favorire lo sviluppo. L’Ing. De Bernardi prosegue: «diciamo sempre che non si vince da soli, è importante lavorare con gli altri, e quindi abbiamo lanciato anche “Airports 4 Innovation” un network di aeroporti che condivide i processi di innovazione, in modo che i nostri aeroporti possano lavorare insieme e quindi favorire questo sviluppo di soluzioni innovative. A oggi, ne fanno parte circa 50 aeroporti pari a circa il 50% del traffico europeo».
Altro argomento trattato è stato quello dell’Urban Air Mobility. L’ing. De Bernardi ha ricordato che il motto di Mundys è “Improve moving life”, e la Urban Air Mobility risponde esattamente a questa esigenza, offrendo una mobilità pienamente sostenibile, veloce e che punti a risolvere i problemi di traffico, e dei passeggeri. «Immaginate di atterrare a Roma Fiumicino, e in poco più di dieci minuti poter essere in centro avendo fatto uno spostamento rapido, senza code, full elettric e avendo organizzato l’intero viaggio in maniera totalmente digitale. Questo è quello che noi stiamo cercando di fare: sembra una cosa futuribile, ma in realtà già dal 2024 lo metteremo in campo, partendo da Roma». Per promuovere quest’iniziativa è stata fondata la società Urban V, una società costituita da Aeroporti di Roma, SAVE Group, Aeroporto di Bologna e Aeroports de la Côte d’Azur per lo sviluppo di Vertiporti volti a favorire una mobilità innovativa, una valida alternativa per ridurre i tempi di percorrenza, decongestionare il traffico nelle nostre città e supportare l’industria del trasporto aereo a raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione.
Collaborare per competere, questo è il nostro invito a Mundys ad unirsi alla realtà del Think Smart Mobility @MIND.
L’Ing. De Bernardi ha rimarcato l’importanza della collaborazione tra le società al fine di avere nuovi contributi e nuove idee «in questo modo partecipiamo e promuoviamo diversi network, non solo negli aeroporti, ma in tutte le nostre iniziative, l’idea è quella di lavorare insieme per far sì che ci sia una nuova mobilità volta a migliorare l’esperienza delle persone» ci racconta.
L’Ing. Govigli concorda, sottolineando «come per Mundys l’ecosistema di società nell’ambito della mobilità è fondamentale perché operiamo in un settore con sfide complesse, pensare quindi di poter risolvere queste sfide da soli è assolutamente velleitario. Noi vediamo come già solo la collaborazione fra le diverse società del Gruppo, porti valore aggiunto». Le sfide del futuro, e sono sfide di ITS, di infrastrutture, di materiali, di use case, sono tutte situazioni difficili da gestire singolarmente. Tutte le aziende, dalle piccole alle grandi, danno un grande contributo in fatto di idee, e Mundys, dal suo canto, fornisce un’esperienza internazionale e culturale di tutto rispetto. Conclude poi l’Ing. Govigli: «l’arricchimento reciproco per noi è fondamentale e la collaborazione con il Think Tank del Milano Innovation District può essere un contesto nel quale dar spazio alla condivisione e alla collaborazione».