giovedì, Aprile 3, 2025

RADAR (A CURA DI SWG)

RADAR 24 – 30 MARZO 2025

TYCOON E POLITICA: si acutizzano le preoccupazioni dei cittadini. Per il 41% i magnati sono in politica per tutelare i propri interessi. In questo suo secondo mandato come Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump sta presiedendo il gabinetto più ricco della storia. Sono molti infatti i miliardari o milionari che hanno un incarico politico nell’attuale amministrazione americana. Ma la salita in politica dei cosiddetti tycoon
(magnati, grandi imprenditori) è ritenuta dagli italiani soprattutto un fatto negativo. In aggiunta, si rileva un ampio timore per l’influenza sulla politica e il potere sul mercato che queste figure possono esercitare. Preoccupazione che si è acutizzata rispetto al periodo precedente all’insediamento di Trump. Prendendo ad esempio l’attività politica di Elon Musk, essa viene vista soprattutto come un pericolo per la democrazia. Inoltre, pochi pensano che una particolare vicinanza dei politici italiani con Musk possa portare a dei
reali vantaggi al Paese. L’opinione pubblica non è però compatta su tali questioni e si rilevano alcune differenze in base al campo politico di appartenenza. Se l’elettorato dei partiti di opposizione è fortemente coeso e contrario alla presenza dei tycoon in politica, l’elettorato di centrodestra mostra invece di apprezzare di più il loro contributo e vede nell’attivismo di Musk un nuovo modo di fare politica che suscita interesse.

PROCREAZIONE ASSISTITA E ADOZIONI: ampie aperture a dare l’opportunità anche ai single e, in parte, alle coppie omosessuali. Recentemente la Corte Costituzionale è stata chiamata a pronunciarsi sia sull’accesso alle tecniche per la procreazione medicalmente assistita che sulle adozioni internazionali da parte delle donne single. Su entrambe le questioni gli italiani si mostrano in gran parte favorevoli, dimostrando, di fatto, un’accettazione del modello della famiglia monogenitoriale. In generale, le diverse tecniche della procreazione assistita sono oramai ampiamente approvate sul piano etico dall’opinione pubblica italiana. A destare ancora perplessità è invece la maternità surrogata, sulla quale però la quota di favorevoli è in rapida crescita. Per quanto riguarda le donne single, la maggioranza condivide il fatto di consentire loro di accedere alla procreazione assistita, a fronte di un 30% di contrari. Per quanto riguarda le adozioni, due terzi degli italiani sostengono l’estensione ai single della possibilità di adottare bambini o ragazzi non solo all’estero, ma anche in Italia. Meno nette risultano le posizioni parlando di coppie omosessuali. In questo caso, sia la procreazione assistita che le adozioni producono una spaccatura, per molti versi politica, con gli atteggiamenti di apertura verso le coppie dello stesso sesso leggermente prevalenti sulle voci contrarie. Il trend storico però mostra chiaramente che la società sta accettando sempre di più
l’equiparazione delle coppie omosessuali a quelle eterosessuali.

PRODUCT PLACEMENT: tra invasione e integrazione, il brand diventa protagonista? Il product placement è ormai una presenza consolidata nel mondo dell’intrattenimento: una strategia che integra brand e prodotti all’interno di film, serie TV e programmi di intrattenimento con l’obiettivo di renderli parte integrante della narrazione. Questa forma di pubblicità immersiva viene spesso notata dal pubblico, generando reazioni contrastanti. Se i più giovani, in particolare la Gen Z, lo accolgono con curiosità e lo
trasformano in un’occasione di scoperta, le generazioni più adulte (soprattutto gli over 60) tendono a percepirlo come un’invasione e, in alcuni casi, a rifiutare attivamente i prodotti inseriti nei contenuti audiovisivi. Tuttavia quasi la metà del pubblico, inclusi i più scettici, riconosce nel product placement un’alternativa più fluida e meno invasiva rispetto alla
pubblicità tradizionale. Il vero potenziale di questo strumento sta infatti nella sua capacità di eliminare le interruzioni pubblicitarie, migliorando la fruizione dei contenuti. Il product placement si muove quindi lungo un confine sottile: un possibile connubio tra prodotto e comunicazione ma, se percepito come troppo forzato o ingannevole, rischia di generare rifiuto. La chiave per un utilizzo efficace è l’integrazione discreta e naturale, con i prodotti che entrano in scena attraverso l’uso diretto dei personaggi, senza distogliere l’attenzione
dalla storia ma rendendosi riconoscibili in modo autentico.

Radar 24 – 30 marzo 2025

 

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