The Science of Where Magazine incontra Patrick Quirk, Senior Director for Strategy, Research, and the Center for Global Impact presso l’IRI (International Republican Institute), organizzazione non profit e non partisan impegnata nell’avanzamento della democrazia e della governance nel mondo.
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Qual è la tesi dell’articolo (scritto con Richmond Blake) “How the Biden administration can get the Global Fragility Strategy right” (Brookings)?
Il nostro articolo sostiene che il conflitto armato e l’instabilità minacciano gli interessi degli Stati Uniti a livello globale. Consigliamo che, per affrontare questa sfida, l’amministrazione Biden implementi la U.S. Strategy to Prevent Conflict and Promote Stability. Rilasciata dalle agenzie di sicurezza nazionale degli Stati Uniti nel dicembre 2020, la strategia è il requisito fondamentale del bipartisan Global Fragility Act del 2019. Suggeriamo all’amministrazione Biden di fare tre cose che aiuteranno a garantire il successo della strategia: portare la titolarità della strategia alla Casa Bianca per fornire il supporto di alto livello necessario per il coordinamento tra più agenzie; dare la priorità alla ricerca e all’apprendimento, per identificare le questioni chiave che guidano l’instabilità in Paesi selezionati e sviluppare soluzioni basate sull’evidenza; costruire un sostegno multilaterale per la prevenzione e la stabilizzazione dei conflitti, per condividere l’onere di affrontare questo problema globale. Guardando al futuro, l’amministrazione dovrebbe includere la lotta alle minacce provenienti da Stati fragili nella sua prima strategia di sicurezza nazionale.
Le democrazie liberali sembrano essere in pericolo in tutto il mondo. I rischi che il mondo deve affrontare sfidano la loro capacità di resilienza. In termini generali, come valuta i primi atti dell’amministrazione Biden?
La democrazia è minacciata in tutto il mondo. Affrontare questa sfida è una priorità per gli Stati Uniti non solo perché sostenere la libertà è stato a lungo un principio fondamentale del progetto americano, ma perché i cittadini americani sono più prosperi e sicuri quando il mondo è libero e aperto. Riconoscendo ciò, l’amministrazione Biden ha fatto del rafforzamento della democrazia nel mondo una priorità della propria politica estera. Si è impegnata a tenere un “summit delle democrazie” (Secretary of State Confirmation Hearing) per sottolineare il sostegno alla lotta alla corruzione, alla lotta all’autoritarismo e alla promozione dei diritti umani. Il Presidente ha anche sollevato la questione all’interno del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, creando un coordinatore di alto livello per la democrazia e i diritti umani (The Biden-Harris Administration). Il Presidente Biden ha fatto la scelta giusta impegnandosi a combattere le minacce alla democrazia e a ricostruire le istituzioni americane per dare l’esempio. Si tratta di una politica estera pratica e orientata agli interessi americani.
Il nostro magazine si occupa, in particolare, del rapporto tra tecnologia e società più umana. In che modo le innovazioni tecnologiche possono aiutare a superare le disuguaglianze e le divisioni sociali ?
Una governance efficace e una rappresentanza reattiva sono fondamentali per superare la disuguaglianza economica e iniziare ad affrontare le divisioni sociali. La tecnologia digitale aiuta a migliorare la capacità dei funzionari eletti di fornire servizi nonché di sviluppare e dare vita a politiche che soddisfino le esigenze dei cittadini. Soprattutto durante la pandemia, i governi hanno spostato i servizi – e in alcuni casi anche le deliberazioni parlamentari – online per continuare a fornire assistenza ai propri cittadini. Per migliorare la governance e per sfruttare appieno il potenziale positivo della tecnologia possiamo fare di più. Un passo importante sarebbe creare e attuare una visione positiva del futuro della democrazia che abbracci la tecnologia digitale per promuovere i principi democratici e la cooperazione globale. Negli ultimi anni, i Paesi transatlantici – per promuovere i propri interessi – si sono concentrati quasi del tutto nel contrastare i modi in cui i Paesi autoritari utilizzano la tecnologia digitale (attraverso l’esportazione di tecnologia di sorveglianza, il contrasto alla disinformazione o le regolamentazioni relative, ad esempio, alla tecnologia 5G). Sebbene queste misure protettive siano importanti, dobbiamo guardare oltre. Lavorando insieme, i partner democratici possono operare sul radicamento, nelle loro società, dei modi in cui la tecnologia digitale può promuovere la partecipazione democratica. Gli esempi includono la richiesta di dati aperti, la definizione di norme sulla consultazione pubblica per lo sviluppo delle politiche, la costituzione di quadri democratici deliberativi e partecipativi online e gli investimenti pubblici nelle tecnologie emergenti per garantire che si sviluppino e vengano applicate in modi che favoriscano e promuovano l’interesse democratico.
La pandemia, per le nostre democrazie, sta aggravando problemi antichi. Quali società vedi nel mondo post-Covid? Basteranno le necessarie operazioni di recovery o serviranno nuovi paradigmi per comprendere e governare il mondo?
La democrazia rimane la struttura più resiliente ed efficace per governare le società, tradurre le loro richieste in politiche e fornire ai cittadini i servizi di cui hanno bisogno per vivere meglio. COVID-19 ha rafforzato l’importanza della governance democratica per la prosperità e la sicurezza globali. Dopotutto, ciò che ha reso la pandemia una metastasi a livello globale è stata la repressione – da parte del Partito Comunista Cinese – dei media, dei medici e dei rapporti ufficiali sul virus nella sua fase iniziale. La pandemia ha ulteriormente rafforzato la tesi della democrazia come opzione preferita per la governance a livello globale. In generale, i Paesi più democratici, con una leadership capace, se la sono cavata meglio nell’affrontare la pandemia e le sue conseguenze rispetto alle nazioni autoritarie (Democracies have responded more effectively to…). Una maggiore cooperazione tra gli Stati Uniti e altre potenze leader sarà essenziale per reprimere la pandemia e muoversi rapidamente verso una ripresa economica sostenuta. Lo stesso sarà necessario per affrontare altre sfide fondamentali, tra cui la principale è il cambiamento climatico.