Una interessante riflessione del World Economic Forum (30 giugno 2021), How is climate change affecting indigenous communities?, mostra come – richiamando l’ONU – i cambiamenti climatici e le pressioni economiche stiano minacciando, tra le altre cose, le tradizionali tecniche di raccolta del cibo da parte delle comunità indigene.
Si tratta di pratiche, quelle indigene, particolarmente legate al ritmo della terra e delle stagioni, sostenibili per efficienza, prevenzione degli sprechi e adattabilità.
Fabio Teixeira, autore dell’analisi, cita Yon Fernandez-de-Larrinoa, responsabile del FAO Indigenous Peoples Unit: Climate change is adding a new layer of incredible pressure upon indigenous people and their food.
Ancora dal testo. The acceleration in the adoption of market-oriented activities is profoundly transforming indigenous peoples’ food systems, Maximo Torero, the FAO’s chief economist, said in a statement. Losing the ancestral expertise of indigenous communities would deprive the rest of the world of valuable knowledge as more sustainable food production is sought globally, the FAO said. We need to combine innovation and technology with traditional knowledge, said Fernandez-de-Larrinoa.
Per chi, come noi, si occupa di transizione ecologica e di trasformazione digitale, l’impatto qui descritto è di grande importanza: la traditional knowledge è l’esperienza umana in simbiosi con la natura, una unità che va salvaguardata culturalmente e operativamente anche attraverso la implementazione di tecnologie adeguate.