domenica, Dicembre 22, 2024

DATI, AREE PROBLEMATICHE, PERFORMANCE: IL VALORE DELLA “THE SCIENCE OF WHERE”

Terry Bills racconta, per Esri (Virginia Ahead of Curve on Prioritizing Infrastructure Projects), l’utilizzo delle tecnologie della “the science of where” per le infrastrutture in Virginia.

Proseguiamo nel nostro cammino di riflessione per una cultura della tecnologia e, in particolare, della “the science of where”.

Con riferimento al progetto SMART SCALE, riprendiamo alcune righe dell’Autore: “People are realizing that we need to attack transportation problems in a fundamentally different way,” said Chad Tucker, SMART SCALE project manager. “There’s a lot of great data sources that we have now that we can rely on to focus on the real problem areas and try to move the needle from a performance standpoint.”.

Tre elementi sembrano fondamentali: le fonti dei dati disponibili; le aree problematiche reali; la performance.

A chi è del mestiere questi elementi sembrano scontati, e lo sono dal punto di vista della loro importanza. Ciò che val bene sottolineare, invece, è il discorso sulla finalizzazione della tecnologia. I dati sono una ricchezza ma vanno geolocalizzati, resi utilizzabili: solo così potranno diventare alimento di scelte davvero strategiche. Concentrarsi sulle aree problematiche reali è una scelta politica chiara. Il territorio è un mosaico complesso e occorre pre-venire le criticità avvalendosi di tecnologie adeguate: l’evoluzione delle soluzioni della “the science of where” costituisce un punto di svolta per calarci in ciò che è davvero reale e tocca la vita quotidiana di ciascuno e di intere collettività: le infrastrutture di trasporto, lo vediamo ogni giorno, sono “critiche” e vanno salvaguardate e migliorate anche attraverso l’utilizzo di strumenti in continua evoluzione. Infine, la performance: lo diciamo in termini di “competizione territoriale” ma, prima di tutto, guardando alla garanzia, alla efficienza e alla efficacia per migliorare costantemente i servizi pubblici essenziali.

La trasformazione tecnologica è qualcosa di più della semplicistica evoluzione di strumenti. Essa va accompagnata a una cultura innovativa che ragioni in termini sinergici e sistemici. Riprendiamo ancora, per concludere, la riflessione di Terry Bills (rispetto al progetto SMART SCALE) per motivare il passaggio, del tutto realistico e da studiare, dalla tecnologia all’equità: SMART SCALE is also helping address equity. Analysis of who benefits from projects is built into the process; this wasn’t necessarily the case before SMART SCALE. Education and poverty levels are considered when scoring improvement projects. Accessibility, including access to public transit to connect people to jobs, is another key consideration for equitable mobility.

 

 

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